Parodontite
22 Ottobre 2025

Diagnosi e trattamento della malattia parodontale secondo la classificazione europea

  La parodontologia è la branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie che interessano i tessuti di sostegno del dente: gengiva, legamento parodontale, cemento radicolare…

parodontite img cop 

La parodontologia è la branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie che interessano i tessuti di sostegno del dente: gengiva, legamento parodontale, cemento radicolare e osso alveolare.
La malattia parodontale, se non diagnosticata e trattata precocemente, può portare alla perdita irreversibile dei denti. Oggi, grazie a una maggiore comprensione dei meccanismi biologici e all’introduzione della nuova classificazione europea (EFP/AAP 2018  European Federation of Periodontology  )la parodontologia dispone di strumenti diagnostici e terapeutici altamente predittivi e personalizzati.

Cause e meccanismi della malattia parodontale

La parodontite è una patologia infiammatoria cronica ad eziologia batterica, modulata dalla risposta immPnitaria dell’ospite. La causa primaria è la placca batterica — un biofilm complesso di microrganismi patogeni che, se non rimosso regolarmente, induce un processo infiammatorio cronico nei tessuti gengivali.

Principali batteri associati alla parodontite

La comunità microbica orale è composta da centinaia di specie, ma solo alcune presentano un ruolo patogeno determinante nella distruzione dei tessuti parodontali. I batteri più comunemente associati alla parodontite cronica e aggressiva appartengono al cosiddetto “complesso rosso”, descritto da Socransky e colleghi, e comprendono:

  • Porphyromonas gingivalis – anaerobio gram-negativo considerato il principale patogeno parodontale; produce proteasi (gingipains) e fattori di virulenza che degradano il collagene e inibiscono la risposta immunitaria;
  • Tannerella forsythia – batterio fortemente associato a parodontiti avanzate, con capacità di adesione e invasione dei tessuti epiteliali;
  • Treponema denticola – spirocheta motile che facilita la penetrazione batterica e amplifica la risposta infiammatoria.

Accanto a questi, altri microrganismi parodontopatogeni rilevanti includono:

  • Aggregatibacter actinomycetemcomitans (frequente nelle forme giovanili e ad andamento rapido);
  • Prevotella intermedia, Fusobacterium nucleatum, Campylobacter rectus, Eubacterium nodatum, Parvimonas micra, Eikenella corrodens e Filifactor alocis, coinvolti nella progressione della malattia e nella maturazione del biofilm patogeno.

Questi batteri agiscono in sinergia, producendo enzimi litici, tossine e metaboliti (come acidi grassi volatili e ammoniaca) che alterano la barriera epiteliale e attivano una risposta immunitaria sproporzionata dell’ospite. La conseguente liberazione di mediatori pro-infiammatori (IL-1β, TNF-α, PGE₂, MMP-8 e MMP-9) porta alla distruzione del collagene e al riassorbimento dell’osso alveolare.

Fattori eziologici e di rischio

Oltre alla placca, diversi fattori sistemici e comportamentali possono influenzare l’insorgenza e la progressione della malattia:

  • Fumo di sigaretta: riduce la vascolarizzazione gengivale e compromette la risposta immunitaria locale;
  • Diabete mellito: aumenta la suscettibilità all’infiammazione e ne rallenta la guarigione;
  • Predisposizione genetica: polimorfismi nelle citochine pro-infiammatorie aumentano la risposta distruttiva dell’ospite;
  • Disbiosi orale: alterazione dell’equilibrio microbico a favore di specie patogene;
  • Stress cronico e stili di vita non salutari.

La patogenesi della parodontite è quindi il risultato di una complessa interazione tra microbiota e sistema immunitario, con conseguente distruzione progressiva del legamento parodontale e dell’osso alveolare.

La classificazione europea (EFP/AAP 2018)

Nel 2018, l’European Federation of Periodontology (EFP) e l’American Academy of Periodontology (AAP) hanno introdotto un sistema diagnostico più completo, fondato su stadi e gradi, che consente una diagnosi individualizzata e predittiva.

Stadi (I–IV): severità e complessità della malattia

  • Stadio I – parodontite iniziale: perdita di attacco clinico (CAL) ≤ 2 mm, perdita ossea limitata.
  • Stadio II – parodontite moderata: CAL 3–4 mm, perdita ossea ≤ 33% della radice.
  • Stadio III – parodontite severa: CAL ≥ 5 mm, perdita ossea > 33%, mobilità o perdita di elementi dentari.
  • Stadio IV – parodontite avanzata: compromissione funzionale, perdita di ≥ 5 denti, difficoltà masticatorie.

Gradi (A–C): velocità di progressione

  • Grado A: progressione lenta, nessun fattore di rischio rilevante.
  • Grado B: progressione moderata, proporzionale all’età del paziente.
  • Grado C: progressione rapida, associata a fattori aggravanti come fumo o diabete scompensato.

Questo sistema consente al clinico di stabilire un profilo prognostico individuale, ottimizzando il piano di trattamento e il follow-up nel tempo.

Diagnosi e importanza della cartella parodontale

Cos’è la cartella parodontale

La cartella parodontale è uno strumento diagnostico indispensabile che consente di registrare in modo sistematico e oggettivo i parametri clinici essenziali per la valutazione dello stato di salute parodontale.

Tra i principali dati rilevati:

  • Profondità di sondaggio (PD) in sei punti per dente;
  • Sanguinamento al sondaggio (BoP), indice di infiammazione attiva;
  • Perdita di attacco clinico (CAL);
  • Mobilità dentale;
  • Coinvolgimento delle forcazioni nei denti pluriradicolati;
  • Recessioni gengivali e morfologia dei difetti ossei.

Perché la cartella parodontale è fondamentale

La cartella parodontale rappresenta la base del ragionamento clinico parodontale.
Consente di:

  • Stabilire una diagnosi iniziale precisa;
  • Documentare in modo scientifico i dati clinici;
  • Monitorare l’evoluzione della malattia e la risposta terapeutica;
  • Personalizzare il piano di trattamento;
  • Comunicare efficacemente con il paziente e con eventuali specialisti coinvolti.

In altre parole, la cartella parodontale è la mappa clinica della salute parodontale e il cardine di un approccio terapeutico basato su dati oggettivi e replicabili.

Questo spiega perché nella mia pratica quotidiana in ambito parodontale non inizio mai un trattamento senza la compilazione della cartella parodontale.

Terapia della malattia parodontale

Il trattamento della parodontite si sviluppa in fasi sequenziali, ciascuna con obiettivi specifici ma complementari.

  1. Terapia causale (non chirurgica)

È la fase iniziale del trattamento, mirata alla rimozione dei fattori eziologici locali e sistemici:

  • Istruzione e motivazione del paziente all’igiene orale domiciliare;
  • Detartrasi e levigatura radicolare (scaling e root planing) per eliminare placca e tartaro sopra e sotto gengivali;
  • Controllo dei fattori di rischio (cessazione del fumo, compenso glicemico);
  • Rivalutazione clinica dopo 6–8 settimane, con aggiornamento della cartella parodontale.

Nella maggior parte dei casi, la terapia causale determina una significativa riduzione del sanguinamento e della profondità di sondaggio, stabilizzando la condizione clinica.

L’ esperienza di 30 anni da Parodontologo del Dott. Fausto Schenardi  confortata dalla letteratura scientifica di settore dimostra che ad oggi quasi il 90% dei trattamenti è compreso nella terapia causale.

  1. Terapia chirurgica parodontale

Nei casi in cui persistono tasche residue > 5 mm o difetti ossei verticali, si procede con la terapia chirurgica, che può essere di due tipi:

  • Chirurgia resettiva: riduce la profondità delle tasche e rimodella i tessuti gengivali e ossei per facilitare l’igiene e mantenere la stabilità nel tempo;
  • Chirurgia rigenerativa: mira alla ricostruzione dei tessuti parodontali attraverso tecniche di rigenerazione guidata dei tessuti (GTR), innesti ossei, membrane riassorbibili/non riassorbibili e fattori di crescita autologhi (PRF, amelogenine, biomateriali bioattivi).

La scelta dell’approccio dipende dalla morfologia del difetto, dall’estensione del danno e dalle condizioni sistemiche del paziente.

La terapia di mantenimento: il pilastro del successo a lungo termine

La fase di mantenimento (o Supportive Periodontal Therapy – SPT) è essenziale per la stabilità dei risultati nel tempo.
Durante i richiami periodici, pianificati ogni 3–6 mesi, si effettuano:

  • Controlli clinici con aggiornamento della cartella parodontale;
  • Rimozione del biofilm sopragengivale e sottogengivale;
  • Rinforzo delle istruzioni di igiene domiciliare.

Numerosi studi dimostrano che la compliance del paziente nella fase di mantenimento è determinante per prevenire recidive e perdita dentaria a lungo termine.

Conclusioni

La parodontite è una malattia infiammatoria cronica complessa, ma oggi gestibile e controllabile grazie a protocolli diagnostici rigorosi e terapie basate sull’evidenza scientifica.
La cartella parodontale rappresenta lo strumento centrale per una diagnosi accurata, una pianificazione terapeutica personalizzata e un monitoraggio continuo nel tempo.
Solo attraverso un approccio integrato — che combini prevenzione, terapia causale, intervento chirurgico mirato e mantenimento — è possibile garantire la stabilità a lungo termine dei tessuti di sostegno e la conservazione dei denti naturali.

Una piccola chiosa vorrei dedicarla alla prevenzione che, come in quasi tutti i campi della medicina, rappresenterà il futuro della salute:

  • Una corretta alimentazione sia per quantità che per qualità associata ad un monitoraggio regolare dell’emoglobina glicata.
  • Un supporto psicologico per aiutare i fumatori a smettere.
  • Una corretta gestione dello stress.

L’uso di integratori probiotici per mantenere in equilibrio la flora batterica del cavo orale

Per scoprire i nostri diversi approcci per superare la paura del dentista, non esitare a contattarci! Siamo a tua completa disposizione: puoi scriverci all’indirizzo info@studiodentisticoschenardi.it o telefonarci allo 0438 22973, risponderemo alle tue domande e, se lo desideri, fisseremo un appuntamento per valutare assieme le tue necessità.

Seguici su Facebook e Instagram per rimanere aggiornato!

Allineatori trasparenti e curiosità

Allineatori trasparenti e curiosità

Considerate gli allineatori trasparenti se state cercando un'alternativa agli apparecchi ortodontici. Questi apparecchi rimovibili sono molto discreti e rappresentano una scelta fantastica per chi vuole migliorare il proprio sorriso senza che nessuno lo sappia. Sono...

Come vincere la paura del dentista: i nostri approcci

Come vincere la paura del dentista: i nostri approcci

Al giorno d’oggi non si può più parlare di cure odontoiatriche senza affrontare l’argomento della “paura del dentista”. Il nostro Studio a Conegliano offre diverse soluzioni su come vincere la paura del dentista e gestire questo particolare stato emotivo: la...

Le nostre tre alternative alla protesi mobile

Le nostre tre alternative alla protesi mobile

Perdere uno o più elementi dentari implica dover ricorrere, nel più breve tempo possibile, al recupero degli stessi. Questo può avvenire grazie a due soluzioni: la dentiera o l’impianto dentale. L’implantologia oggi rappresenta la migliore alternativa alla semplice...

Implantologia dentale con poco osso: è possibile?

Implantologia dentale con poco osso: è possibile?

Sento la necessità di fare chiarezza su questo argomento, perché spesso mi è capitato che i pazienti mi chiedessero una soluzione in caso di carenza ossea, che non fosse la classica dentiera.L’implantologia dentale con poco osso è possibile e in questo articolo vi...

Odontofobia: come superarla in 2 modi diversi

Odontofobia: come superarla in 2 modi diversi

La paura del dentista è molto comune e spesso spinge le persone a evitare le visite e i controlli periodici, a volte addirittura anche interventi importanti per la salute e l’equilibrio orale. Continua a leggere questo articolo per scoprire di più sull’ odontofobia e...

Come ottenere denti più bianchi in 3 modi diversi

Come ottenere denti più bianchi in 3 modi diversi

Tutti vorrebbero avere i denti più bianchi e oggi vogliamo illustrarti i 3 trattamenti di sbiancamento dentale professionale che proponiamo nello  Studio Dentistico Schenardi.Continua a leggere questo articolo per scoprire come ottenere un sorriso bello e luminoso in...

Faccette estetiche dentali: cosa sono e come funzionano?

Faccette estetiche dentali: cosa sono e come funzionano?

Un sorriso perfettamente naturale è molto difficile da trovare, anche se tutti lo vorrebbero! C’è chi si accontenta delle imperfezioni e chi proprio non riesce ad accettarle. Per fortuna in questi casi una soluzione c’è: le faccette estetiche dentali. Vuoi sapere di...